Il sito pilota:
La Via Appia
Un viaggio nel tempo tra storia e tecnologia
La Via Appia, una delle strade più iconiche dell’antica Roma, è al centro del progetto IMPRONTE DIGITALI come sito pilota di sperimentazione digitale.
Questo storico percorso, che collegava Roma a Brindisi, diventa un laboratorio innovativo per testare e applicare nuove tecnologie immersive, offrendo ai visitatori un’esperienza culturale interattiva, coinvolgente e accessibile.
L’obiettivo è trasformare il percorso in un ecosistema digitale che coniughi storia, innovazione e coinvolgimento civico, valorizzando il patrimonio archeologico attraverso strumenti digitali avanzati e modalità di fruizione personalizzate.

Definita dagli antichi Romani "Regina Viarum" (la Regina delle Strade), la Via Appia rappresenta un asse strategico per la valorizzazione del turismo culturale e delle radici italiane. Nel tempo, il tracciato è divenuto simbolo di connessione tra territori, culture e tradizioni, mantenendo un ruolo centrale nella narrazione della storia dell’Italia antica.
Grazie a IMPRONTE DIGITALI, la Via Appia sarà reinterpretata attraverso un approccio innovativo e interattivo, permettendo ai visitatori di immergersi nel passato grazie alle tecnologie digitali.
Il percorso sarà arricchito da punti di interesse (POI) interattivi, che forniranno contenuti narrativi, storici e artistici in formati multimediali diversificati.
I principali punti di interesse (POI)
- Tratto campano della Via Appia che, partendo da Beneventum e attraverso il Ponte Rotto di Apice, giungeva sino ad Aeclanum lungo un percorso di 15 miglia, scandito dalla presenza di altrettanti cippi miliari
- Centro storico della città di Benevento
- Centro storico della città di
Mirabella Eclano
- Parco archeologico di Aeclanum
Nel mese di ottobre 2025 l’app Impronte Digitali è stata sperimentata al Parco Archeologico di Aeclanum con oltre 100 studenti delle scuole di Mirabella Eclano e Venticano.
Attraverso una caccia al tesoro in realtà aumentata, i partecipanti hanno esplorato il sito archeologico testando l’usabilità e il valore educativo dell’app. I risultati sono stati eccellenti: più del 95% degli studenti ha giudicato l’esperienza coinvolgente, intuitiva e formativa.
Durante la sperimentazione è stata testata anche una postazione Zspace al Museo del Carro e dei Misteri, che ha permesso di osservare in 3D i reperti archeologici, offrendo una fruizione immersiva e interattiva.
L’iniziativa ha confermato il potenziale delle tecnologie immersive come strumenti innovativi per la valorizzazione del patrimonio culturale e per un apprendimento più partecipato ed emozionale.